Marguerite Donnadieu nasce nell’aprile del 1914 a Gia-Dihn, nei pressi di Saigon, in Cocincina, una parte dell’Indocina che oggi corrisponde al Vietnam del sud. Nata da genitori francesi espatriati oltreoceano per insegnare nella colonia, nei primi anni di vita si trasferisce spesso attraversando tutto il Vietnam, da Hanoi a Vinh Long fino a Sadec, da cui nel 1928 inizia l’andirivieni verso la concessione acquistata dalla madre a Prey Nop, nella regione cambogiana che si affaccia sul Golfo del Siam. Sono questi gli anni tanto cari alla Duras, rievocati e ricordati a più riprese nella sua attività letteraria e cinematografica. Tornata in Francia la scrittrice ricorre al paesaggio indocinese nel suo primo successo, Un barrage contre le Pacifique (1950), a cui seguono altri romanzi in cui emergono i resti dell’infanzia dell’autrice: è il cosiddetto “Ciclo Indiano” o “Ciclo della mendicante” a racchiudere gran parte di tale narrativa (Le ravissement de Lol V. Stein, Le vice-consul, L’amour) e ad accogliere alcuni film (India Song e La femme du Gange), palesando la centralità di luoghi e motivi indocinesi nell’immaginario durassiano. Il ricordo e la reinvenzione di questa parte della sua vita persiste fino al noto L’amant e al successivo L’amant de la Chine du Nord ed accompagna Marguerite Duras durante la malattia che la conduce alla morte il 3 marzo del 1996 a Parigi.

(a cura di Gabriella Gatti)


(Fonte immagine:https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e9/Marguerite_Duras.png/1200px-Marguerite_Duras.png)